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40 anni dalla "tragedia del Sarrià"

dallo scudetto della Roma di Falcao

e dalla nascita del calcio-industria in Italia

 

 

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presentazioni e brani del racconto vedi da qui

..cyberzine & narrative di james anhanguera

Falcao

Zico Socrates

Cerezo Junior Dirceu

Batista Edinho Juary

Pedrinho Eloi

Luvanor

in diretta dalla culla del calcio-industria in Italia 1980-1985

 

40 anni dalla "tragedia del Sarrià"

dallo scudetto della Roma di Falcao

e dalla nascita del calcio-industria in Italia

PERCHÉ IL CALCIO HA PERDUTO

 

 

   Le Torri Gemelle del WTC, Nuova York, erano appena implose e un editore romano mi domanda: Ma perché lei non scrive sui brasiliani di adesso?
  Primavera a Rio – gli uccelli rilasciano i primi trilli. In nove mesi Cafu, Ronaldo, Rrrroberto Carlos avrebbero conquistato il pentacampionato.   Questa si prefigura la prima generazione di grandi assi dopo quella che si è rivelata al mondo nel Mondiale di Spagna del 1982.
 
  A vent'anni dalla strage di Sarrià, che trascorrerebbero nel 2002...       
Sarà forse spingere un po' troppo  proporre un flashback su qualcosa che sembra così remota.          
Passano cinque anni e la generazione pentacampionessa va in Germania per l'indubbia conquista del hexa, il Brasile tecnicamente di gran lunga superiore a tutti, lontano anni luce da qualsiasi squadra nel 2006.
Titolo del giorno di Brasile-Francia nei quarti-di-finale in Germania:
 Oggi Zidane va in pensione
Di nuovo Zinedine Zidane fa miracoli e dopo un capello in Ronaldo lancia la palla su misura a Thierry Henry per il gol dell'1-0.
Zidane sembrava un po' Falcao nel Mondiale del '82. L'eleganza con che giocava quando riceveva la palla, si fermava, guardava... sembrava un palo distribuendo gioco da manco a destra – commenta il narratore della partita in cui Cafu, Rrrrroberto Carlos... hanno detto addio alla maglia gialloverde.

..............              
      Assi ex-morti-di-fame ormai miliardari sono ora disprezzati per mancanza di grinta e vibrazione in un torneo in cui fanno capire non aver più nulla da conquistare. A differenza della squadra del '82, che non ha conquistato nulla.

Questa volta non hanno ingiallito come Ronaldo nel 1998. Hanno snobbato l'unica roba diversa del solito piatto di riso-e-fagioli che la folla può consumare.

Mancanza di brio, perfino di carattere... di tutto sono accusati. C'è chi ricordi Rrrrroberto Carlos ostentando, come un bimbo, orologi da 100 mille dollari prima del Mondiale del '98.

Quanta differenza in comparazione con la nazionale della democrazia corinthiana e delle giornate per la fine della ditadura militare - Diretas Já.

Da un momento all'altro la folla distrugge gli ornamenti che ci sono voluti settimane da fare, donne e bimbi tagliando e annodando striscia dopo striscia le striscie e bandiere gialloverdi della patria del calcio, e strappa la finta,

LA GRINTA LA GRAZIA E L'ATTILLATURA

 

 

inzuppata e ubriaca maglia della nazionale che forse non è mai stata tanto in grado di vincere una sfida del genere prima del suo esordio. Divorziata dalla indig-nazione idolatra gli assi sono maledetti.

 

Tutto all'inverso della nazionale del '82, che inaspettatamente ha riempito gli occhi di tutti dimostrando essere la favorita in campo con il suo futebol-arte per poi essere soppiantata dalla azzurra nello storico pomeriggio della "tragedia del Sarrià", piangere l'elliminazione e essere ricevuta con festa all'aeroporto di Rio.

 

Cosa era cambiato tanto in 20 anni?

Gli assi del '82 hanno protagonizzato la nascita del calcio-industria che l'ha fatta finita con l'attillatura del gioco e dei calciatori. Un po' fuori ruolo in una farsa denunciata dalla presa di posizione discreta ma energica di Socrates, il Doutor Diretas-Já, quando di livello superiore i giocatori di quell'epoca avevano, oltre la classe, quel che manca a tanti assi di oggigiorno - umiltà. E grinta. Pure nella sconfita che rispecchia i più gravi disastri della vita. E se non avevano la testa a posto per amministrare la carriera e la propria reputazione si facevano del male davvero.

 

Perché la generazione del 1982, che non ha vinto nulla, è sempre ricordata.

Perché il calcio ha perduto la grinta, la grazia e l'attillatura.

 

 

È quello che si assiste da qui.

 

 

 

 

 

 

                                                                       

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

cyberzine   & narrative di james anhanguera ...

Non si è mai vista una Roma  

       così grande e così bella                       

come quella di Falcao

 

         

La città è moderna

diceva il vecchio al suo figlio

gli occhi pieni di terra

il tram fuori dai binari

 

l'avventura comincia

nel cuore delle nave

pensava il figlio zitto

pensava il figlio sorridendo

            

la città è moderna

diceva il vecchio al suo figlio

e era mutto e era sordo

ma che parlava e udiva

Trastevere

Milton Nascimento-Fernando Brant

a cidade é moderna
dizia o velho a seu filho
os olhos cheios de terra
o bonde fora dos trilhos

a aventura começa
no coração dos navios
pensava o filho calado
pensava o filho sorrindo

a cidade é moderna
dizia o velho a seu filho
e era surdo e era mudo
mas que falava e ouvia

 

.La triste e bella   saga dei brasiliani 

       dalla "tragedia del Sarrià" alle arene italiane

  Presentazione

L'ottavo re di Roma
Il Dottore Dirette 
Baraonda alla corte di re Arthur  
Re morto... finita la Monarchia


 

                     

L'ottavo re di Roma

                                             (ottobre 82-luglio 84)

Dribbling, solo in caso di assoluta necessità, senza scherzi, serio, sempre. Bruno Conti, lupo di periferia, più giocoso, è tante volte utile pure nel trattenimento di palla per mantenere lo score. Liedholm imposta la saga del figlio adottivo nel contesto calcistico. Subentra allora l'aspetto umano e paisaggistico e storico e architettonico.

Aurelia, Cassia e Appia Antica. Le strade romane ornate da pine e cipressi, il cielo blu Todd-Ao punteggiato di nuvole bianche, riportano ai filmoni di Hollywood girati a Roma – Quo VadisBen HurCleopatraAnnibaleSansone e DallilaSpartacus... – e alle commedie italiane degli anni '50. Gli ingorghi del Grande Ingorgo Anulare, i tram e Trastevere – compiendo le sorti di Montmartre romana, ma dove si respira ancora aria dell'antica vita popolana – alla Roma felliniana, Roma in se stessa e alla dolce vita, Cinecittà, noi 1982, 83... e la nave va.

I

Stadio Olimpico 

tifo: ultrà e teppisti  

Falcao: il calciatore – il calcio

Italia 1982, Italia - il calcio

1982: Italia Mondiale

Falcao: il mito, l'intimi

Associazione Sportiva Roma Società per Azioni:

club-impresa, calcio-industria

stranieri, brasiliani nel calcio

Italia 1960-70-80

II 

Lo scudetto 1983 - Falcao incoronato

calciomercato, gestione di società calcio, stranier i

il caso Viola-Falcao

estate romana, Roma di tutti i samba, Cinecittà – Fellini gira E La Nave Va, Roma 1983

III

Campionato italiano 1983-84, record di pubblico e d'incassi

Italia capitale mondiale del calcio

Zico, calciomercato: stranieri

la sfida Zico-Platini

Fiorentina: Antognoni

calciomercato: Socrates, l'insuccesso dei brasiliani e altri stranieri nel calcio: Pedrinho, Luvanor, Batista, Eloi

gestione di società calcio: ritardi nel pagamento di stipendi ai calciatori

IV

calciomercato: Socrates, stranieri

crisi di gestione del calcio brasil iano

altri brasiliani a Roma: da Sonia Braga a Tom Jobim – il fenomeno Brasile in Italia il fenomeno Italia in Brasil e

Roma-Liverpool: Finale della Coppa Campioni Europei a Roma

– Falcao, Cerezo: un'altra disfatta due anni dopo

l'arrivo di Socrates, l'acquisto di Junior

crisi di gestione del calcio brasil iano

estate romana: Roma di tutti i carnevali

Napoli: tarantella, tango e Maradona

calciomercato

 

Il Dottore Dirette 

(agosto 1984-febbraio 1985)  

        David di Michelangelo, nel suo atteggiamento a prima vista placido, perché non si direbbe che, con l'apparente serenità con cui guarda a metà di traverso, ha appena commesso un atto sanguinario, ha il portamento più simile alla figura apollinea di Raì, il suo fratello più giovane e non meno famoso. Socrates dirà spesso che non è stato lui ma Raì ad essere nato per diventare calciatore, per il taglio fisico, la disciplina e il gusto per gli allenamenti. Lui fuma, beve della birra e come il suo celebre onomastico protesta contro il potere stabilito. Come se volesse cambiare l'ordine delle cose con la stessa naturalezza e rapidità con che inventa i suoi sempre sorprendenti colpi di tacco. Ma come il Manè Garrincha dalle gambe piegate dimostra che uno non bisogna essere un atleta completo per diventare asso del pallone. Perché ha i doti basici di ogni ragazzino che sogna diventare un grande calciatore: abilità, intuizione, visione di gioco. Un essere anacronistico in un ambiente che in qualche modo gli è strano e al quale anche lui è di alcun modo strano. Essere pensante, solidale e irreverente. Una eccezionale eccezione alla regola.

 

brasiliani-stranieri – acquisti sbagliati: gli affari Dirceu, Eneas, Luis Silvio, Orlando

gestione di società calcio

Socrates

Brasile-Italia 1984

Firen ze

campionato 1984-85, Socrates, Zico, Maradona, Platini, Falcao, Antognoni, Juary – razzismo, fenomeno Junior

Socrates, l'insuccesso

brasiliani Serie B

Dirceu

stranieri nel calcio – dall'euforia alla fobia  

 

Baraonda alla corte di re Arthur  

                                                                               (febbraio-giugno 1985)

        Gli jugoslavi hanno perso perché Zico non si chiama Zicovic.                                                                     Joao Saldanha

Zico: successo nei campi – fiasco fuori

Socrates: l'insuccesso prosegue

Falcaospodestato

 

Re morto... finita la Monarchia   

 

CALCIO E NON SOLO...
IL CALCIO,
LA VITA

  Nemmeno Maradona è stato un fenomeno di mass media nato nel mondo del calcio al livello di Falcao, perché mica è stato anche un divo come quelli del cinema. Non si è mai vista roba del genere prima e dopo Falcao. (Quello di Pelè non c'entra nulla con questo tipo di fenomeno).

  E tuttavia in un elenco di 800 libri su calcio pubblicati in Italia fino a poco tempo indietro James Anhanguera non ha trovato un solo titolo su di lui e sulla sua bella saga romana.

    
..Questo libro rende almeno un po`di giustizia all'eroi dei due mondi.

 

  James Anhanguera ha vissuto sei anni in Italia occupandosi fra l'altro della copertura giornalistica del calcio.

  È arrivato subito dopo l'Italia aver sorpreso tutti, come poi accaderebbe anche nel 2006, vincendo il Mondiale del 1982. Falcao si è rivelato al mondo in Spagna come uno dei più bravi centrocampisti della storia.

  Al giornalista brasiliano è capitato di arrivare in Italia alla nascita di quello che subito dopo si è voluto chiamare calcio-industria e proprio all'esordio della stagione in cui il connazionale porterebbe la Roma alla conquista del suo primo scudetto in 41 anni. E subito si è sentito come a casa sua, um arancione brasiliano romano e romanista (per forza!).

  La narrativa di La Triste e bella saga dei brasiliani è centrata nel periodo compreso fra l'ottobre 1982 e giugno 1985, quello dell'apice del regno di Paulo Roberto Falcao a Roma e del soggiorno in Italia di Zico, Socrates, Junior, Cerezo e altri  sette calciatori che formarono la prima leva di brasiliani in Italia dopo la riapertura delle frontiere agli stranieri nel 1980. Ma si basa nella sua esperienza diretta del fenomeno calcistico nel tempo in cui ha vissuto nella penisola.

  È una ricostituzione di quanto è accaduto tratta dall'osservazione dei fatti e dei fenomeni, dal riassunto di dati e dalla riflessione su di essi e la sua trascrizione in corrispondenze per una decina di mezzi stampa di Brasile, Portogallo e Francia.

  Egli ha voluto però esplorare nel racconto innanzitutto i suoi ricordi - riprendendoli come in diretta - degli anni in cui l'Italia faceva scalpore nel mondo del calcio come in quegli della moda, architettura e design con le sue grandi e piccole aziende. Gli anni del secondo miracolo economico, tanto più inverosimili quanto poi allo stesso tempo il paese sembrava sull'orlo del colasso politico-sociale per conto di una grave instabilità governativa accanto a successivi scandali per denuncie di frodi e subborno ai più alti livelli, terrorismo nero (le bombe che splodevano in treni e stazioni uccidendo decine di cittadini) e rosso, più i soliti casi di mafia e via dicendo.

  Parlando di calcio Anhanguera parla molto anche su Roma e sull'Italia a quell'epoca. Qui si trovano tutti quei cari Antognoni, Platini, Wilkins e Rummenigge che giocavano in Italia e fenomeni nati in quegli anni e tutt'ora in voga come Berlusca, Retequattro, Beppe Grillo, il calcio "globalizzato", i protesti contro gli arbitri che favorirebbero la Juve di Agnelli , i vu cumprà, il razzismo contro calciatori neri o bruni o stranieri, l'estate romana...

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.........................................dalla tragedia di Sarrià alle arene italiane

All'INDICE GENERALE >

    il quadrello del

                                                        

 

Sembra proprio come succede con una donna. Non si sa se non si ha guardato bene le altre o se solo il Guerin Sportivo ci faceva vedere il balletto del calcio in tutta la sua bellezza plastica.

C'erano altre riviste su calcio forse più belle del Guerin. Ma nessuna aveva delle fotografie con la qualità estetica del "vecchio" settimanale bolognese (fondato nel 1912) "di critica e politica sportiva" che i giornalisti di tutte le pubblicazioni specializzate o sezioni sportive di pubblicazioni d'informazione generale all'estero consultavano caso mai al meno per capire come si deve fotografare un sport quale il calcio, che fa con che tutti i partecipi si muovano in totale armonia oppure in gran contrasto di movimenti.

Riproducendo lungo la narrativa di La triste e bella saga dei brasiliani qualche foto storica del Guerin vogliamo anche rendere omaggio a uno dei migliori prodotti fra i tanti di rarissima qualità con che la "dotta e grassa" Bologna incanta il mondo.

     

                    

                                 

                          

                           

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